Preghiera del Fuoco
Venerdì 12 giugno, ore 20,00
Guida, da Palermo, Maria Albanese
Carissimi tutti,
con la preghiera di oggi voglio condividere con voi una poesia di Chadra Livia Candiani, poetessa milanese con la quale sento una forte sintonia interiore, ed uno scritto, molto toccante, che non conoscevo, di Rosa Luxemburg, che ho ascoltato durante la bella trasmissione “Uomini e Profeti” su rai radio 3, trasmissione che cerco di seguire ogni settimana come un appuntamento fisso. Dalla prigione nella quale è rinchiusa Rosa, atea e rivoluzionaria comunista, con un sentire mistico straordinario, scrive ad un’amica, interrogandosi sul segreto della vita. Racconta dello sguardo che, andando oltre l’impossibile ha il potere di trasformare tutte le cose, aprendo all’incanto ed all’ebbrezza della vita.
Raccogliamoci ora in silenzio intorno al fuoco vivo o di una candela e, “facciamo di questo luogo qualunque un tempio… e rendiamoci presenti al presente”
Tienimi al caldo
(Di Chandra Livia Candiani)
Tienimi, al caldo (di Chandra Livia Candiani)
Tu tienimi
e io mi trasformerò in meraviglia
tra le tue mani,
al caldo,
quel caldo che di notte fa crescere il grano.
Porta
il corpo amato,
come vita segreta –
preservata –
sotto lo spesso ghiaccio
della memoria.
Tu tienimi
come guscio di noce
nel pugno
fessura tra i mondi.
C’è silenzio tra te e me
c’è perla.
Ti tengo.
[Da: "La bambina pugile ovvero La precisione dell’amore"]
... E intanto il mio cuore pulsa di gioia interiore
(Di Rosa Luxemburg)
Proprio sotto la finestra la guardia si schiarisce la voce e per sgranchirsi le gambe fa lentamente qualche passo con i suoi stivaloni. La sabbia stride in modo così disperato, sotto quei passi, che nella notte scura e umida si sente risuonare tutta la desolazione lo sconforto dell'esistenza. Me ne sto qui distesa, sola, in silenzio, avvolta in queste molteplici e nere lenzuola dell'oscurità, della noia, della prigionia invernale e intanto il mio cuore pulsa di una gioia interiore incomprensibile e sconosciuta, come se andassi camminando nel sole radioso su un prato fiorito. E nel buio sorrido alla vita, quasi fossi a conoscenza di un qualche segreto incanto in grado di sbugiardare ogni cosa triste e malvagia e volgerla in splendore e felicità. E cerco allora il motivo di tanta gioia, ma non ne trovo alcuno e non posso che sorridere di me. Credo che il segreto altro non sia che la vita stessa; la profonda oscurità della notte è bella e soffice come il velluto, a saperci guardare. E anche nello stridere della sabbia umida sotto i passi lenti e pesanti della guardia risuona un canto di vita piccolo e bello, se solo ci si presta orecchio. In quei momenti penso a voi, a quanto mi piacerebbe potervi dare la chiave di questo incanto, perché vediate sempre in ogni situazione quel che nella vita è bello e gioioso, perché anche voi possiate sentire questa ebrezza e camminare su un prato dai mille colori.”
Da “Un po' di compassione” di Rosa Luxemburg Adelfi 2007
[Da “Un po' di compassione” di Rosa Luxemburg Adelfi 2007]
Prato, Viaggio a Riace, 2019
Canto: Magnificat
Magnificat, Magnificat,
Magnificat anima mea Dominum.
Magnificat, Magnificat,
Magnificat anima mea.
Magnificat, Magnificat,
Magnificat anima mea Dominum.
Magnificat, Magnificat,
Magnificat anima mea.
Preghiera del fuoco
Noi siamo tutti passanti e pellegrini
Accendiamo dunque un fuoco all’incrocio
all’indirizzo dell’Eterno
Formiamo il cerchio e facciamo un tempio nel vento
Facciamo di questo luogo qualunque un tempio
Perché il tempo è giunto di adorare in spirito e verità,
di rendere grazie in ogni luogo e in ogni tempo.
Mettiamo un termine al tempo,
un centro alle tenebre esterne
e rendiamoci presenti al presente.
Questo presente che abbiamo invano inseguito nelle nostre giornate
mentre era lontano da noi nel momento in cui era,
eccolo davanti ai nostri occhi e nei nostri cuori, il presente
Il fuoco è il presente che brucia e brilla,
è il presente che prega.
Il fuoco è il sacrificio di ciò che brucia,
il calore della vita e la gioia degli occhi.
È la morte delle cose morte
E il loro ritorno alla luce.
Fuoco di gioia, sofferenza e gioia l’una nell’altra,
l’amore è la gioia nella sofferenza.
Il fuoco è la vita e la morte l’una nell’altra,
l’apparenza che si consuma e la sostanza che appare
Cantiamo gloria nella lingua del fuoco
evidente e chiara a tutti gli uomini.
E voi gente che passate sulla strada dei quattro venti
entrate nel cerchio e dateci la mano.
Soffia su di noi, Signore,
perché la nostra preghiera salga in fiamma.
Perché il nostro cuore di legno morto e di spine
e la sua breve e vacillante scintilla di vita
servano a nutrire un po’ la tua Gloria
AMEN